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TRIESTE
GORIZIA
UDINE
PORDENONE
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TRIESTE
È il laboratorio, la vetrina di un’idea: quella di creare a Trieste il Museo della Bora e del Vento. La bora è una delle caratteristiche più famose della città, e merita di essere celebrata in un posto speciale che prima o poi nascerà. Questo luogo vuole essere un “museo in progress” per prendere confidenza con il Progetto Bora Museum®, in una dimensione intima e raccolta. È il museo “in piccolo”.
Racconta la vita di uno dei benefattori della città, el signor Fissan, le cui vicende personali e imprenditoriali si intrecciano con la storia della Trieste del ‘900. Quelli esposti non sono solo oggetti e luoghi del passato, ma racchiudono in sé un concentrato di storie ed esperienze, anche tragiche, che servono a sollecitare le domande fondamentali intorno alla identità delle persone e a scoprire quanto lontano si può andare quando si crede in sé stessi e nella forza delle proprie idee.
Nel rione di San Giacomo si può visitare l’ultimo lavatoio di Trieste rimasto ancora in piedi. Questo spazio, gestito dagli Amici delle iniziative scout, fa rivivere una parte della storia e della vita della città.
Così facendo il luogo e la storia rimangono vivi nei ricordi sia di chi l’ha vissuta in modo diretto che di chi l’ha sentita solamente raccontare.
All’interno del lavatoio si può visitare una mostra storica permanente che racconta il lavoro delle lavandaie.
Realizzato in un rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale, questa realtà museale didattica è dedicata alla speleobiologia, alla speleologia ed alla conoscenza della fauna ipogea. Grazie alla ricostruzione di un ambiente dalle condizioni climatiche quanto più possibile simili a quelle naturali, consente l’opera di divulgazione e sensibilizzazione ecologica. Fiore all’occhiello sono le ampie vasche per l’allevamento del raro e delicato Proteo.
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GORIZIA
GORIZIA. Il Museo Comel è un museo privato gestito e finanziato da volontari esperti nei vari settori. Custodisce numerose collezioni: ornitologiche, ittiologiche, malacologiche, mineralogiche petrografie geologiche e paleontologiche, botaniche entomologiche e di lepidotteri e tante altre. Ha alle spalle 50 anni della storia della Associazione Naturalisti “Alvise Comel”. Possiede numereose collezioni, una biblioteca specializzata, laboratori.
MONFALCONE. È l’unico museo italiano dedicato alla cantieristica, ed illustra oltre un secolo di storia. Il percorso espositivo spazia tra diverse tematiche, come la città fabbrica, il Welfare aziendale e le guerre, il cantiere e l’evoluzione del territorio, la tecnica e la costruzione nel cantiere: dalle navi alle produzioni collaterali, il design di interni e la grande arte sulle navi e sul territorio. Tecnologia e multimedialità permettono al museo di raccontarsi a partire dalla storia locale, passando per la tecnica costruttiva fino al design navale e a un’importante collezione di arte del ‘900.
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UDINE
Casa – museo della civiltà contadina
SAPPADA. Qui i visitatori possono compiere un salto nel tempo e fare esperienza diretta dei luoghi, delle abitudini domestiche e dello stile di vita delle famiglie sappadine. Il complesso di casa Puicher s’Kottlars è un interessante esemplare di abitazione a modulo semplice con annessa stalla-fienile, riferibile al secondo quarto dell’Ottocento.
Accanto alla casa, in un orto (gòrte) vengono coltivate le verdure ed i cereali che potevano crescere in passato nella valle.
Museo etnografico “Giuseppe Fontana”
SAPPADA. Il visitatore è introdotto alla conoscenza della geologia, flora e fauna della conca di Sappada, per concepire l’unità organica dell’ambiente che ospitò in età medievale i primi abitanti. Si possono osservare campioni di rocce locali, alcuni fossili, un diorama con la ricostruzione di un habitat naturale e una campionatura di avifauna, oltre alle principali specie botaniche, utilizzate per la cucina e medicina popolare, e le essenze arboree presenti nella valle. Non manca la sezione storica.
Il piccolo museo della Grande Guerra
SAPPADA. Una ricca e significativa raccolta di reperti e cimeli appartenuti ai due schieramenti contrapposti durante il primo conflitto mondiale. Lo scopo del museo è dare una chiave di lettura e ricordare con oggetti personali ed equipaggiamenti la vita dei soldati sul fronte dolomitico. Tra i materiali esposti vi sono divise e indumenti, attrezzi per la vita di trincea in alta quota, stufe da campo in dotazione agli eserciti, documenti e fotografie di interesse locale.
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PORDENONE
Museo dell’Arte e della Civiltà Contadina
ANDREIS. Documenta gli aspetti della vita quotidiana nella prima metà del XX secolo. In ambienti ricostruiti, si trovano la cucina con il focolare e cjantonâl (mobile d’angolo che fungeva da tavolo e da armadio per provviste, piatti e posate), l’ambiente della malga, dove avveniva la produzione di burro e formaggio. Particolare importanza è data ai mestieri di un tempo: la lavorazione dell’osso per produrre tabacchiere e pettini, del legno per calzature e utensili, la suggestiva bottega da fabbro con tutta l’attrezzatura originale.
Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie
MANIAGO. La Città di Maniago riconosce nella storia dei suoi coltellinai il tratto distintivo della propria identità: il Museo è il luogo “dove la popolazione possa riflettersi e riflettere per conoscersi e per conoscere il territorio in cui è radicato, (…) uno specchio che una popolazione mostra ai suoi ospiti per farsi meglio comprendere nel rispetto delle sue attività, dei suoi comportamenti e della sua intimità”. (G. H. Rivière)
friuli venezia giulia
Mari e monti, laghi e piazze. Il Carso, il Collio. Storia e cultura, vini indimenticabili e cibi mitteleuropei.
Tutto in un raggio di 150 chilometri.